내 작품방/오늘의 생각

2013년 3월19일 Facebook 네 번째 이야기

은빛강 2013. 3. 19. 22:48
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    Ecco gli stemmi degli ultimi tre Pontefici. Papa Francesco, per il suo stemma, ha confermato l'innovazione all'insegna dell'umiltà introdotta già da Benedetto XVI, e cioè quella di rimuovere dallo stemma personale del Papa il triregno, detto anche corona papale, sostituendolo con una semplice mitra vescovile. Nello stemma di Papa Francesco lo scudo è azzurro che in araldica simboleggia, a causa della sua relazione con il cielo, tutte le virtù più elevate e, tra quelle spirituali, devozione, fedeltà, castità, giustizia, santità. 
    La forma dello scudo è di tipo spagnolo o fiammingo costituito da un quadrato cui si aggiunge un semicerchio in basso. Al suo interno sono posti in alto centralmente l'emblema araldico della Compagnia di Gesù con un disco raggiante e fiammeggiante caricato dalle lettere IHS, il monogramma greco di Cristo. La lettera H è sormontata da una croce; in punta, i tre chiodi della Passione. In basso a sinistra una stella a cinque punte d'oro che simboleggia la Vergine Maria e a destra un fiore di nardo d'oro che simboleggia San Giuseppe.  
    Elemento comune di tutti gli stemmi dei Papi sono le chiavi incrociate, che rappresentano la giurisdizione propria del papa, derivante dal lascito di Gesù Cristo a san Pietro, primo pontefice, quando nel Vangelo di Matteo (16:16-18) gli dice: 
     
    "Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte dell'Inferno non prevarranno contro di essa. E a te darò le chiavi del Regno dei Cieli; e ciò che legherai sulla terra, resterà legato nei cieli, e ciò che scioglierai sulla terra, sarà sciolto nei cieli".  
     
    Nello stemma compaiono due chiavi, una d’oro e l’altra d’argento. La prima rappresenta la giurisdizione spirituale, la seconda quella temporale.  
     
    Lo stemma di Papa Francesco sarà inaugurato domani, nella Messa d'Insediamento del nuovo Papa. 
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    Il cardinale Bergoglio, oggi Papa Francesco, mentre bacia i piedi di una bambina affetta da cancro.
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    Questa mattina Papa Francesco si è subito recato in preghiera nella Basilica papale di Santa Maria Maggiore a Roma.
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    Papa Francesco si è recato questa mattina nella Basilica romana di Santa Maria Maggiore, per raccogliersi in preghiera nella Cappella Paolina, davanti all’immagine della Vergine Salus Populi Romani, e ringraziare la Madonna come aveva già anticipato ieri. Una visita breve circa mezz’ora all’insegna della semplicità: in preghiera con il Papa una cinquantina di persone, in un clima di grande serenità. Poi il ritorno in Vaticano ma prima la sosta nella residenza romana Paolo VI. Tanta la sorpresa e l’emozione dei fedeli e dei cittadini che hanno incontrato stamane il Papa, cosi come l’emozione del cardinale Abril di accoglierlo nella Basilica.

    Fonte Radio Vaticana
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    "Siamo consapevoli della sofferenza del nostro popolo, siamo consapevoli del fatto che molti bambini non possono terminare il primo ciclo d'istruzione per mancanza delle necessarie proteine. Siamo consapevoli che negli ospedali manca l'essenziale per la salute della gente. Presentare il messaggio di Gesù Cristo significa tracciare il cammino che Egli ha tracciato. Per esser degni della Sua dignità. E diciamo: ogni persona del nostro popolo ha diritto a vedere rispettata questa dignità e non a vederla calpestata. Calpestare la dignità di una donna, di un uomo, di un bambino, di un anziano è un peccato grave che grida al Cielo." (Papa Francesco)
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    Papa Francesco in visita alla Fasilica di Santa Maria Maggiore per ringraziare la Madonna.
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    Questa signora non poteva immaginare di avere al suo fianco il futuro Papa, in metropolitana, giusto qualche giorno prima del Conclave.
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    «Camminare, edificare e confessare sono le linee della Chiesa - la vita è cammino, quando ci fermiamo la cosa non va». «Vorrei che tutti noi avessimo il coraggio di camminare in presenza di Dio - ha proseguito il Pontefice davanti ai cardinali nella sua prima Santa Messa celebrata dopo l'elezione al soglio di Pietro -Chi non prega il Signore prega il diavolo»
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    "In un mondo che non riusciamo a interessare con le parole che noi diciamo, solo la Sua presenza che ci ama e che ci salva può interessare. Il fervore apostolico si rinnova perché testimoni di Colui che ci ha amato per primo." (Papa Francesco)
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    Il Giovedì santo il Cardinale Bergoglio non ha mai celebrato la lavanda dei piedi in cattedrale, come da tradizione, ma nell’ ospedale Muñiz per malati di Aids, nel carcere di Devoto, in un ricovero per senzatetto e in un ospedale pediatrico. Quest’anno ha lavato i piedini dei neonati di un reparto maternità. Nella foto bacia i piedi ad una bambina malata di Aids.
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    "Noi possiamo camminare quanto vogliamo, possiamo edificare tante cose, ma se non confessiamo a Gesù Cristo, la cosa non va. Diventeremo una ong filantropica, ma non la Chiesa, sposa del Signore. Quando non si cammina, ci si ferma. Quando non si edifica sulle pietre cosa succede? Succede quello che succede ai bambini sulla spiaggia quando fanno i castelli di sabbia, tutto viene giù, è senza consistenza. Chi non prega il Signore, prega il diavolo, perché quando non si confessa Gesù Cristo si confessa la mondanità del diavolo, la mondanità del demonio". (Papa Francesco)
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    Nel febbraio 2005, Papa Francesco, allora cardinale, scelse di celebrare la Messa per Giovedi Santo in un ospedale di maternità a Buenos Aires, dove lavò i piedi di 12 donne incinte. Prima di lavare loro i piedi, disse loro: "Alcune di voi portano i propri bambini in braccio. Altre di voi li stanno portando nel grembo. Tutte voi siete donne che hanno scelto la vita. Io, come sacerdote, ho intenzione di ripetere l'atto di Gesù, e di compiere un atto concreto di servizio per le donne che hanno detto sì alla vita. Nel lavare i piedi, sto lavando quelli di tutte le madri, e di mia madre, che mi ha sentito nel suo grembo."
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    Divenuto Papa Francesco, G.M.Bergoglio non ha cambiato la sua croce pettorale raffigurante il Cristo buon Pastore e la colomba dello Spirito Santo. Il materiale con cui è stata realizzata è l'acciaio.
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    "Non sono venuto per essere servito ma per servire." (Mt 20,28)
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    "Alcuni non sapevano perché il vescovo di Roma ha voluto chiamarsi Francesco. Alcuni pensavano a Francesco Saverio, a Francesco di Sales, anche a Francesco d’Assisi. Io vi racconterò la storia. Nell’elezione, io avevo accanto a me l’arcivescovo emerito di San Paolo e anche prefetto emerito per il Clero, il cardinale Claudio Hummes: un grande amico, un grande amico. Quando la cosa stava diventando un po’ "pericolosa", lui mi confortava. E quando i voti sono saliti a due terzi, è giunto l’applauso consueto, perché è stato eletto il Papa. E lui mi ha abbracciato e mi ha detto: “Non dimenticarti dei poveri!”. E quella parola è entrata qui: i poveri, i poveri. Poi, subito in relazione ai poveri ho pensato a Francesco d’Assisi. Poi, ho pensato alle guerre, mentre lo scrutinio proseguiva, fino a tutti i voti. E Francesco è l’uomo della pace. l’uomo che ama e custodisce il Creato, in questo momento in cui noi abbiamo con il Creato una relazione non tanto buona, no? E’ l’uomo che ci da questo spirito di pace, l’uomo povero … Ah, come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!".
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    "Ah, come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!"
    (Papa Francesco)

    Nessun papa ha mai utilizzato scarpe Prada, come dimostra questo esauriente articolo: https://www.facebook.com/notes/papa-benedetto-xvi/il-papa-veste-prada-no-era-una-bufala/413525632002836.
    Le scarpe rosse indicano il sangue del martirio e sono state indossate da ogni Papa dal medioevo sino ad oggi; anche se un papa può anche scegliere di non seguire la tradizione.
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    "Son davvero grato di cuore ai molti di voi hanno apprezzato la mia elezione e il mio modo d'essere, ma non posso non essere triste per quelli che stanno esaltando la mia persona mostrando disconoscenza, se non addirittura ostilità, nei riguardi del mio predecessore, il mio caro fratello e amico Benedetto XVI. Spero che il mio pontificato possa proprio garantire quella riforma che ha già cominciato colui che oggi è il vescovo emerito di Roma, verso cui provo stima e venerazione e che, non appena sono stato eletto, ho sentito il bisogno di chiamare telefonicamente, e che andrò a trovare a Castel Gandolfo giusto sabato prossimo. Come ho già detto ieri: Benedetto XVI in questi anni di pontificato ha rinvigorito la Chiesa col suo magistero, la sua umiltà e la sua mitezza. Il ministero petrino ha avuto in lui interprete sapiente e umile e a lui è destinata una imperitura e affettuosa riconoscenza. Benedetto XVI ha acceso nei nostri cuori una fiamma che continuerà ad ardere". (Papa Francesco, 16/03/2013)
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    Le meraviglie della Cappella sistina.
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    "Si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più» (Gv 8,1-11).
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    Grande attesa a piazza San Pietro per il primo Angelus di Papa Francesco. Circa centomila i fedeli previsti. Piano straordinario per i trasporti pubblici a Roma a causa anche della maratona cittadina in programma per oggi. Martedì, giorno dell'intronizzazione del nuovo Pontefice, le metropolitane saranno gratuite fino alle 14.
    Saranno dunque altri tre giorni molto intensi per Roma. Per l'insediamento solenne del nuovo Pontefice sono attese nella capitale un milione di persone e la città si prepara ad affrontare l'evento. Ma la giornata di oggi è considerata come una sorta di prova generale, con circa centomila fedeli previsti e la capitale impegnata in uno dei suoi storici appuntamenti, la maratona cittadina. Martedì ci saranno anche capi di Stato e di governo da tutto il mondo, con l'apparato della sicurezza mobilitato di conseguenza: oltre un migliaio di uomini delle forze dell'ordine schierati, compresi tiratori scelti e artificieri.

    "Siamo pronti - ha detto il sindaco Gianni Alemanno -. Abbiamo messo in campo 1000 vigili e 700 volontari della Protezione civile per domenica e per martedì". Per garantire l'afflusso dei numerosi fedeli che oggi si recano a San Pietro e permettere lo svolgimento della XIX Maratona di Roma, sono entrate in vigore limitazioni al traffico privato e pubblico. Il trasporto pubblico in particolare, in accordo con l' amministrazione capitolina, ha messo a punto un piano straordinario che prevede limitazioni e deviazioni di percorsi. Ma anche potenziamento delle corse della metropolitana, delle ferrovie regionali, navette speciali e quelle gratuite per i disabili.

    L'angelus di oggi sarà una specie di prova generale per la macchina dell'accoglienza e della sicurezza. Il modello sarà lo stesso dei funerali di Papa Wojtyla, nel 2005, e dell'inizio del pontificato di Benedetto XVI, solo più flessibile, ha spiegato il prefetto Giuseppe Pecoraro. Martedì nella capitale ci saranno zone off-limits e transennate come via Gregorio VII e Corso Vittorio Emanuele che, pur permettendo il passa
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    Primo Angelus con il Santo Padre Francesco - 17 Marzo 2013
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    "Ci stanchiamo prima noi dei nostri peccati che Dio a perdonarli". (Papa Francesco)
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    "L'amore di Dio è per tutti." (Papa Francesco)
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    Una volta venne da me una signora anziana, molto umile, le dissi: "nonna - da noi le signore anziane si chiamano cosi - nonna, vuole confessarsi?" "Si, mi rispose lei." Le chiesi: "Lei è convinta del perdono del Signore?" e lei: " Sono certa, perchè Dio perdona tutto." Allora le chiesi: "Come fa a essere cosi sicura?" e lei: "Se Dio non perdonasse tutto, il mondo non esisterebbe." (Papa Francesco al primo Angelus)
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    "Dio non si stanca di perdonarci, spesso siamo noi a stancarci di chiedere perdono." (Papa Francesco al suo primo Angelus)
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    "Il Signore mai si stanca di perdonare: mai! Siamo noi che ci stanchiamo di chiedergli perdono. E chiediamo la grazia di non stancarci di chiedere perdono, perché Lui mai si stanca di perdonare. Chiediamo questa grazia!" (Papa Francesco)
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    «Cristo è il Pastore della Chiesa, ma la sua presenza nella storia passa attraverso la libertà degli uomini: tra di essi uno viene scelto per servire come suo vicario, successore dell'apostolo Pietro. Ma Cristo è il centro, non il successore di Pietro: Cristo. Cristo è il centro. Cristo è il riferimento fondamentale, il cuore della Chiesa. Senza di lui, Pietro e la Chiesa non esisterebbero né avrebbero ragion d'essere, come ha ripetuto più volte Benedetto XVI». (Papa Francesco)
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    "Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro?" E lui disse: "Signore Tu sai tutto, sai che ti amo." Gli disse Gesù: "Pasci le mie pecorelle."
    (Gv 21,15)
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    Il primo Angelus - 17/03/13
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    INDONESIA: LEADER MUSULMANI INSIEME AL PAPA
    PER AIUTARE I PIU' BISOGNOSI

    2013-03-18 Radio Vaticana
    Rafforzare le già “buone relazioni” fra Chiesa cattolica e mondo musulmano e, nello spirito di San Francesco di Assisi, promuovere “gli interessi comuni di musulmani e cristiani” per “garantire condizioni di vita migliori ai più bisognosi”. Questa la priorità indicata dal prof. Din Syamsuddin, presidente di Muhammadiyah, la seconda più importante organizzazione musulmana dell'Indonesia, commentando l’elezione del cardinale di Buenos Aires Jorge Mario Bergoglio al soglio di Pietro. Sotto la guida di Papa Francesco – dichiara all'agenzia AsiaNews il prof. Din Syamsuddin - la speranza è quella di raggiungere “presto” un memorandum di intesa fra Vaticano e Organizzazioni islamiche per “far fronte alle questioni comuni”, soprattutto in materia di problematiche sociali quali “povertà, disuguaglianze sociali in materia di giustizia e vita sociale”. "Mi auguro che il nuovo Pontefice - aggiunge il presidente di Muhammadiyah - rafforzi i rapporti già buoni fra i cattolici e il variegato mondo musulmano”. Il prof. Din Syamsuddin, più volte presente ai forum cristiano-islamico, aggiunge che “queste buone relazioni possono costituire terreno fertile a beneficio di una migliore civilizzazione”.
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    Papa Francesco non ha voluto che l'Anello del Pescatore che porterà nel suo Pontificato sia d'oro. Sarà semplicemente d'argento dorato e riporterà l'immagine di San Pietro con le chiavi disegnata da Enrico Manfrini. Si può dire che anche l'anello del Papa sarà 'argentino'.
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    Il nuovo stemma di Papa Francesco

    Il Papa ha deciso di confermare il motto, “Miserando atque eligendo”, e nei tratti essenziali anche lo stemma che aveva come arcivescovo, caratterizzato da una lineare semplicità.
    Lo scudo blu è sormontato dai simboli della dignità pontificia, uguali a quelli voluti dal predecessore Benedetto XVI (mitra collocata tra chiavi decussate d'oro e d'argento, rilegate da un cordone rosso). In alto, campeggia l'emblema dell'ordine di provenienza del Papa, la Compagnia di Gesù: un sole raggiante e fiammeggiante caricato dalle lettere, in rosso, IHS, monogramma di Cristo. La lettera H è sormontata da una croce; in punta, i tre chiodi in nero.
    In basso, si trovano la stella e il fiore di nardo. La stella, secondo l'antica tradizione araldica, simboleggia la Vergine Maria, madre di Cristo e della Chiesa; mentre il fiore di nardo indica San Giuseppe, patrono della Chiesa universale. Nella tradizione iconografica ispanica, infatti, San Giuseppe è raffigurato con un ramo di nardo in mano. Ponendo nel suo scudo tali immagini, il Papa ha inteso esprimere la propria particolare devozione verso la Vergine Santissima e San Giuseppe.
    Il motto di Papa Francesco, “Miserando atque eligendo”, è tratto dalle omelie di San Beda il Venerabile, sacerdote (Om. 21; CCL 122, 149-151), il quale, commentando l'episodio evangelico della vocazione di San Matteo, scrive: "Vidit ergo lesus publicanum et quia miserando atque eligendo vidit, ait illi Sequere me" (Vide Gesù un pubblicano e siccome lo guardò con sentimento di amore e lo scelse, gli disse: Seguimi).
    Questa omelia è un omaggio alla misericordia divina ed è riprodotta nella Liturgia delle Ore della festa di San Matteo. Essa riveste un significato particolare nella vita e nell'itinerario spirituale del Papa. Infatti, nella festa di San Matteo dell'anno 1953, il giovane Jorge Bergoglio sperimentò, all'età di 17 anni, in un modo del tutto particolare, la presenza amorosa di Dio nella sua vita. In seguito ad una confessione, si sentì toccare il cuore ed avve
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    Papa Francesco ha incontrato oggi in forma privata, presso la Casa Santa Marta, il presidente dell’Argentina, la signora Cristina Fernández de Kirchner, con cui poi ha pranzato. In precedenza aveva incontrato il cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone. Ieri pomeriggio, invece, il colloquio con padre Adolfo Nicolás, preposito generale della Compagnia di Gesù, e con il vescovo di Albano, mons. Marcello Semeraro.

    Servizio fotografico L'Osservatore Romano
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    Ecco gli stemmi degli ultimi tre Pontefici. Papa Francesco, per il suo stemma, ha confermato l'innovazione all'insegna dell'umiltà introdotta già da Benedetto XVI, e cioè quella di rimuovere dallo stemma personale del Papa il triregno, detto anche corona papale, sostituendolo con una semplice mitra vescovile. Nello stemma di Papa Francesco lo scudo è azzurro che in araldica simboleggia, a causa della sua relazione con il cielo, tutte le virtù più elevate e, tra quelle spirituali, devozione, fedeltà, castità, giustizia, santità.
    La forma dello scudo è di tipo spagnolo o fiammingo costituito da un quadrato cui si aggiunge un semicerchio in basso. Al suo interno sono posti in alto centralmente l'emblema araldico della Compagnia di Gesù con un disco raggiante e fiammeggiante caricato dalle lettere IHS, il monogramma greco di Cristo. La lettera H è sormontata da una croce; in punta, i tre chiodi della Passione. In basso a sinistra una stella a cinque punte d'oro che simboleggia la Vergine Maria e a destra un fiore di nardo d'oro che simboleggia San Giuseppe.
    Elemento comune di tutti gli stemmi dei Papi sono le chiavi incrociate, che rappresentano la giurisdizione propria del papa, derivante dal lascito di Gesù Cristo a san Pietro, primo pontefice, quando nel Vangelo di Matteo (16:16-18) gli dice:

    "Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte dell'Inferno non prevarranno contro di essa. E a te darò le chiavi del Regno dei Cieli; e ciò che legherai sulla terra, resterà legato nei cieli, e ciò che scioglierai sulla terra, sarà sciolto nei cieli".

    Nello stemma compaiono due chiavi, una d’oro e l’altra d’argento. La prima rappresenta la giurisdizione spirituale, la seconda quella temporale.

    Lo stemma di Papa Francesco sarà inaugurato domani, nella Messa d'Insediamento del nuovo Papa.
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    I Papi dal 1870 ad oggi:

    1) Beato Pio IX (1846-1878)
    2) Leone XIII (1878-1903)
    3) San Pio X (1903-1914)
    4) Benedetto XV (1914-1922)
    5) Pio XI (1922-1939)
    6) Pio XII (1939-1958)
    7) Beato Giovanni XXIII (1958-1963)
    8) Paolo VI (1963-1978)
    9) Giovanni Paolo I (1978-1978)
    10) Beato Giovanni Paolo II (1978-2005)
    11) Benedetto XVI (2005-2013)
    12) Francesco (2013)

    "Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte dell'Inferno non prevarranno contro di essa. E a te darò le chiavi del Regno dei Cieli; e ciò che legherai sulla terra, resterà legato nei cieli, e ciò che scioglierai sulla terra, sarà sciolto nei cieli" (Gesù, dal Vangelo di Matteo, 16:16-18).
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    Oggi la Chiesa ricorda San Giuseppe, suo patrono. Un augurio caloroso a tutti i Giuseppe, ed in particolare al nostro caro vescovo emerito di Roma, Benedetto XVI, nato Joseph Ratzinger. Lo ricordiamo nella stima e nella preghiera.
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    "Ringrazio il Signore di poter celebrare questa Santa Messa di inizio del ministero petrino nella solennità di San Giuseppe, sposo della Vergine Maria e patrono della Chiesa universale: è una coincidenza molto ricca di significato, ed è anche l’onomastico del mio venerato Predecessore: gli siamo vicini con la preghiera, piena di affetto e di riconoscenza." (Papa Francesco)
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    "Il vero potere è il servizio. Il Papa deve servire tutti, specie i più poveri, i più deboli, i più piccoli." (Papa Francesco)
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    "Voglio chiedervi un favore: camminiamo tutti uniti, prendiamoci cura gli uni degli altri, prendetevi cura tra di voi, non facciamoci del male, curiamo la vita, curiamo la famiglia, curiamo la natura, curiamo i bambini, curiamo gli anziani". (Papa Francesco)